10 febbraio 2021

La Madonna di Vallebona e le Confraternite di Orvinio di PIETRO ATTILIA



Che dire di Orvinio, delle sue bellezze, della sua posizione geografica, del suo aspetto "fotogenico" e dell'immagine a prima vista che sorprende e affascina il visitatore, che sia un passante frettoloso o un turista innamorato? Che dire  anche di quanti hanno scritto e fotografato Orvinio? Quante belle immagini, fotografiche e pittoriche! Quante ispirazioni! Oggi ne raccontiamo una (di ispirazione) in ordine di tempo che è venuta al nostro Gianni Forte. Gianni è una persona discreta, non cerca visibilità, anzi a volte ne ha quasi spavento e la sfugge; non tutti gli orviniesi lo conoscono, se non per averlo intravisto passeggiare o solo per un saluto fugace quando ci si incontra per strada. Tanta modestia si sposa con la sua gentilezza e sensibilità, che si manifesta  in una raffinata cultura e fantasia, particolarmente espressa su una tavolozza con il pennello. 
Da un opera del Caravaggio (contemporaneo del Cavalier D'Arpino, per averne frequentato la Bottega, dalla quale uscirono anche le prime pennellate del nostro Manenti) San Matteo e l'Angelo, Gianni si è ispirato per fare una sua opera che rappresentasse Orvinio, nella sua religiosità, con i costumi delle Confraternite e dei suoi personaggi. A memoria non sembra che queste siano mai state rappresentate in qualche opera. Infatti sono le Confraternite, al centro, che spiccano nelle figure dei due pellegrini in ginocchio, in adorazione della Madonna con il Bambino. Quì Gianni sempre innamorato del Caravaggio, ha voluto riproporre la rappresentazione di un'altra opera: la Madonna dei Pellegrini (visibile nella Chiesa di S. Agostino a Roma). In questo quadro c'è una raffinata sovrapposizione con due figure nello stesso personaggio, prestato dall'altro quadro l'Angelo di San Matteo. E' la figura del caro zio Armando (in posa come San Matteo) che ascoltato l'Angelo, rappresentato da un altro mitico concittadino, Franco chiamato "Spartaco", e qui dove avviene la sovrapposizione? Zio Armando (San Matteo) rivolgendo lo sguardo in ammirazione, ritorna in ginocchio pellegrino, assieme all'altro pellegrino, il nostro amatissimo Renato. E sono i nostri due Confratelli ad adorare la Madonna di Vallebona, sostituita  con la Vergine del Caravaggio (abile gioco di Gianni). Unendo le due riproduzioni  del Caravaggio risaltano quindi le due Confraternite, ben mostrate nelle pale laterali del quadro, che vanno in processione, insieme con gli altri personaggi di Orvinio ed alle Autorità, verso il centro, verso Vallebona, simbolo di forte attrattiva orviniese, sia essa religiosa laica o spirituale.

Questo trittico (misura 230x120 cm.) che ci riporta all'antico, in chiave moderna (in tempo di covid), è una somma di combinazioni sentimentali: la fede, la tradizione nei costumi, l'amore verso i deboli.

Si dice che un grande artista adopera tutto ciò che si è conosciuto o scoperto nella sua arte fino a quel momento, poi va oltre ciò che è stato conosciuto e crea qualcosa di suo. E qui dobbiamo riconoscere "quel suo di Gianni" che lo fa (anche se lui per modestia rifiuterà) grande.

                                                                                                                                                Pietro Attilia                                                                                                                                                                                                                                            

09 febbraio 2021

Se Mattarella chiama noi siamo pronti!

 


Orvinio festeggia i cento anni di CAMILLO FABRIANI ( ilMessaggero.it del 7 febbraio 2021)

 

Era l'inverno del 1927, ad Orvinio c'era la neve, circa tre metri e mezzo. I ragazzini, uno in particolare, scavavano gallerie dentro la neve gelata con palette improvvisate, mentre il Marchese Annibale Berlingieri veniva messo in salvo con grosse tavole di legno per agevolare l'accesso verso Roma.

Di storie ed aneddoti ne esistono tanti e non basterebbe un'enciclopedia per ricordarli tutti. 

Questa è la storia di Camillo Fabriani, nato ad Orvinio l'8 febbraio 1921, che proprio nel 2021 compie 100 anni. Un secolo di storia dell'Italia, vissuto da italiano doc: Aviere, sommo Contabile, Ufficiale della Repubblica, Cavaliere della Repubblica, Presidente dell'Associazione Combattenti e Reduci di Guerra dal 1999 al 2015, anno in cui la sezione venne sciolta, marito, genitore e nonno amorevole, Camillo è l'orgoglio del nostro Comune. Camillo ha vissuto la seconda guerra mondiale come marconista addetto alle comunicazioni sugli aerei. L'8 settembre 1945, dopo l'armistizio con gli alleati, trovandosi all'aeroporto di Capodichino, tornò ad Orvinio a piedi e, per un breve periodo, venne fatto prigioniero dai tedeschi. Lo ritroviamo, durante gli anni della ripresa economica, impegnato a sbrigare pratiche presso l'Ufficio del Registro di Orvinio e, successivamente presso gli uffici di Roma. Con la pensione si dedica maggiormente alle attività agricole presso i terreni di famiglia, sua grande passione, gestendo i frutti del duro lavoro e riscoprendo altri hobbies a lui molto cari, tra cui la pittura. Custode di un patrimonio storico immenso, ancora oggi aiutato da una memoria vivida ed un fisico integro nonostante la veneranda età, vive nel paese in una confortevole dimora, al fianco della sua amata moglie Adelina. Nei momenti conviviali è attorniato dal calore dei figli e dei numerosi nipoti e pronipoti. Ancora oggi è solito indirizzare lunghe epistole sulle varie problematiche e questioni sia familiari, sia legate al paese stesso, come per esempio sulla salvaguardia del monumento ai caduti, oggetto in passato di progetti di riqualificazione e ampi dibattiti. Molte di queste testimonianze di recente sono state raccolte nel progetto "BORGHI NARRANTI", che fanno di Camillo anche un abile oratore ed un novello youtuber.

L'augurio più sincero per questo primo secolo appena trascorso da parte di tutta la cittadinanza orviniese ed un ringraziamento particolare ai nipoti Simone, Silvia, Flaminia, Alessandro e Marco che mi hanno supportato nel ricordare alcuni passaggi di questa storia di vita meravigliosa.