27 agosto 2021

 Circolare indirizzata da mons. Canali al Vicario di Canemorto su alcuni abusi annotati durante la visita pastorale. Rieti 20 giugno 1835.


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Prospetto generale dei paesi della Diocesi Sabina quale risulta dagli atti della visita Odescalchi (1833-’36)


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                               Canemorto:

abitanti 1390

sacerdoti        2

chiese        6

parrocchie        1

cappellanie        1

confraternite        2

ospedali        1

monti frumentari -

maestri        1

chierici        4

seminaristi        3

case di religiosi -

religiosi         -

case di monache 1

monache         2

eremiti 2

oratori -

altari 5

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CANEMORTO

Era feudo del principe Borghese. Residenza di un governatore. “E’ comune principale. Evvi la Brigata dei Bersaglieri, che molto inquietano la popolazione, ed il Parroco”. Residenza del vicario foraneo, che “una volta risiedeva a Pozzaglia che reclama quest’onore”.

 

Introduzione alla visita

Mons. Canali vi giunse nel pomeriggio del 24 settembre 1836 proveniente da Poggio Moiano. Il viaggio fu molto disagevole per la “pessima strada”.

Fuori del paese venne accolto dal parroco, dalla popolazione, dai bersaglieri e dalla banda musicale. Alloggiò presso l’avvocato Gregorio Morelli.

La mattina del 26 partì per Petescia. Dopo aver visitato le parrocchie di Montorio in Valle e Pozzaglia, ritornò a Canemorto il giorno 1 ottobre “per sistemare il controverso luogo per la fabbrica della nuova chiesa”. In tale occasione il prelato prese visione della documentazione presentata dagli architetti Raimondi e Valadier.

A causa di una pioggia dirotta dovette trattenersi fino al giorno 4 ottobre quando partì per Scandriglia.

Popolazione

Anime 1390. I confini della parrocchia coincidono con quelli del comune.

Assistenza ostetrica: 1 levatrice: Maria Angela Segni.


Clero

Don Giuseppe Giammattei di anni ventisette di Canemorto nominato parroco dall’Odescalchi.

Don Giacomo Francorsi di anni cinquantaquattro di Canemorto maestro di scuola di “ottimi costumi”.

Chierici minori: Fabri Domenico di anni ventidue, Mastrangeli Fausto di anni diciannove, Bernabei Vincenzo di  anni venti tutti presso il seminario di Magliano.

Chierico coniugato: Felice Francorsi con mansione di segretario della parrocchia.

Eremiti: Angelo Persiani in S. Maria del Piano ambedue di anni sessanta.


Stato materiale delle Chiese

Per il titolo della chiesa parrocchiale si ha una difformità. Infatti, mentre nel prospetto generale riportato da convisitatore si identifica il titolare in S. Nicola di Bari, il parroco nelle sue risposte ai quesiti afferma: “La Chiesa parrocchiale di Canemorto in Sabina ha titolare l’Arcivescovo di Mira S, Niccola (sic): fu consacrata nel dì 31 marzo 1536 da Monsignor Santorelli e si sa che d’essa fu riedificata nell’anno 1530 e nell’anno poi 1680 venne ridotta alla forma, in cui oggi si vede, e dietro istanza di. Questa illustre Comunità fu dall’Abbate Nuro (?) di chiara memoria accresciuta nel 1716 di due retrostanze, di una sagrestia, e di altre tre stanze sovraposte”.

La manutenzione, per decreto della Sacra Congregazione del Concilio in data 13 maggio 1679, spetta all’Abate pro tempore della chiesa di S. Maria del Piano “godendone quegli tutto l’utile della decime in circa annui scudi 900. Dalla morte dell’Abate Gaspare Gaffarelli, non è stato eletto altri e, quindi, non si provvede alla chiesa”.

La chiesa ha cinque altari. L’altare maggiore dedicato a S. Nicola di jus  patronato della confraternita del SS. Sacramento. Altari della Madonna delle Grazie, di S. Rocco, della SS. Trinità eretto nel 1709 da Caterina Basilici; altare della Madonna del Suffragio eretto nel 1718 da don Giacomo Marcangeli e di jus patronato della sua famiglia.

Chiesa di S. Maria dei Raccomandati, una volta dei padri conventuali venne in possesso della comunità il 14 maggio del 1816 con strumento notarile del notaio Domenico Marcangeli di Canemorto. Vi è eretta la confraternita del. Confalone. Ha cinque altari. Madonna dei Raccomandati, s. Antonio da Padova, S. Lucia, Madonna del Rosario, S. Francesco d’Assisi. Ha il campanile con tre campone. Non ha battistero. Vi è il cimitero contiguo al coro, ma “sono più di venti anni che non vi è stato sepolto alcuno”.

Poco distante dal paese vi è la chiesa di S. Giacomo Maggiore di jus patronato del principe Borghese.

Santuario della Madonna di Vallebona “eretto dalla discreta pità del popolo fin dal principio de 1600 sulle ruine del castello diruto di tal nome”.

Poco distante dal santuario c’è la chiesa di S. Giovanni Battista. 

Chiesa di S. Maria del Piano tenuta un tempo dai Padri Benedettini, ma attualmente quasi abbandonata al punto che “la fabbrica è in cattivo stato”.


Stato patrimoniale delle chiese

“Il parroco non ha altra rendita di quella di scudi 100 che gli vengono annualmente pagati sulla rendita dovuta all’abate commendatario il quale percepisce l’intiera rendita vistosa della Badia”.

“Essendo la casa parrocchiale sfornita di tutto” e in pessimo stato, il parroco risiede nella abitazione di famiglia.

Vi sono soltanto benefici semplici: quello del Purgatorio attualmente vagante e quello della SS. Trinità.


Congregazioni laicali

Compagnia del SS: Sacramento istituita il 25 giugno 1585. La divisa era composta da sacco bianco con rocchetti rossi ai lati di color paonazzo, ossia celeste. Era aggregata alla omonima compagnia della Minerva in Roma.

Contava cento iscritti e aveva un reddito annuao di scudi cinquanta.

Compagnia del Confalone e dello Spirito Santo eretta nel 1660, riunite il giorno 8 ottobre 1822 da mons. Foscolo, aggregata all’arciconfraternita di S. Lucia in Roma.

Pia unione di Sorelle della Carità istituita in occasione delle missioni del 1807 con approvazione del vesovo diocesano con lo scopo di accudire agli ammalati.


Vita cristiana

Dottrina cristiana: durante il periodo invernale, contrariamente all’estivo, intervengono molti. Si usufruisce dell’aiuto delle Maestre Pie.

Devozioni popolari: nel settembre 1834 venne introdotta una processione in onore di S. Filomena dietro il dono di una reliquia della santa e di un suo quadro fatto da monsignor Anselmo Basilici.

Dal 20. Giugno 1832 fu introdotta la novena a S. Filippo Neri il cui giorno di festa è di precetto come a Roma.