27 agosto 2021

Il Monastero Benedettino di S. Salvatore Minore

 Il Monastero sorgeva a 4 chilometri da Scandriglia e fu fondato da San Domenico da Sora.

Questo Santo ricordiamolo, prese l’abito monacale nel monastero di Santa Maria, nel Castrum di Petra Demone. Per avere notizie sulla vita di San Domenico, abbiamo gli scritti del monaco Alberico (vissuto circa 1000 anni fa) che intervistò persone che durante la loro vita conobbero o addirittura vissero con San Domenico. La Biografia di Alberico naturalmente ci parla anche di quando il marchese Uberto andò a trovare San Domenico che conduceva vita solitaria sulla montagna sopra Petra Demone. Ma lasciamo parlare Alberico: ”Piacque talmente la santità di Domenico che lo supplicò, con preghiere insistenti e continue, perché si interessasse ad edificare in qualunque posto del suo territorio che gli sembrasse più adatto, un monastero per i servi di Dio. Il marchese non si stancò di supplicare insistentemente fino a quando non ottenne da Domenico quanto richiesto. E così Domenico costruì in Scandriglia un Monastero che volle fosse dedicato a Cristo Salvatore. Il marchese concesse ad esso una dotazione atta a soddisfare qualsiasi futura necessità e che ancora oggi alimenta con larghezza un numero non piccolo di monaci. Dopo aver costruito quindi un monastero ed avervi riunito molti fratelli, stabilì che uno di essi, di nome Costanzo, uomo molto preparato a questo compito per vita, per scienza e per capacità di parlare, facesse da superiore”, Domenico invece si trasferì insieme a un certo Giovanni sul monte Pizzi in solitudine.

Dunque il monastero fu fatto costruire da marchese Uberto sulle sue terre, Dedicato al Salvatore, fu intitolato Minore per distinguerlo da quello di San Salvatore Maggiore. Il primo abate del monastero di Scandriglia (costruito secondo una pianta rettangolare) fu proprio San Domenico.

Al piano terra del monastero c’erano le officine, al piano superiore le stanze dei religiosi. Il monastero contava due cortili. La chiesa situata a sinistra dell’ingresso principale aveva 3 altari ed alcune nicchie con arredi in marmo ed in legno. L’altare maggiore, con il tabernacolo al centro, aveva decorazioni e miniature dei 4 evangelisti, c’era inoltre l’altare di San Benedetto con quadro e quello dell’Ascensione di Gesù Cristo. Con il passare degli anni la chiesa si arricchì di vari lavori ed opere d’arte come il quadro della Vergine di Farfa tra i SS. Benedetto e Scolastica, di un quadro del Crocifisso ecc. Le notizie storiche che seguono sono tratte Scandriglia di Umberto Massimiani. Nel 1083 il conte Todino cedeva all’Abate di Farfa i castelli di Petra Demone e Scandriglia con le relative chiese e monasteri, che furono dichiarati inalienabili e confermati nel diploma dell’imperatore Enrico IV (1050-1106). L’inalienabilità del patrimonio causò contrasti e lotte con usurpazioni di terre.