27 luglio 2007

Dionisio di Alicarnasso : Orvinium

http://www.santanatolia.it/sanatolia/02cap.htm


Grandi dubbi e piccole riflessioni


Ancora a partire da Rieti, per chi procede lungo la via Latina, dopo 30 stadi si trova Batia, e dopo 300, Tiora, detta Mantiene. In questa città si sostiene che sia esistito un Oracolo di Ares molto antico, le cui caratteristiche erano, sempre secondo quanto narra la tradizione, assai prossime a quelle che, secondo le tradizioni mitiche, aveva un tempo l’Oracolo di Dodona, tranne che per un particolare. Si dice infatti che nell’Oracolo di Dodona vaticinasse una Colomba, appollaiata su una Quercia sacra, mentre in quello degli Aborigeni lo stesso servizio era reso da un uccello, inviato dalla Divinità, che loro chiamavano Pico e i Greci invece Drykolapten, che si manifestava su una colomba lignea: A 24 stadi da questa città si trovava Lista, la madre patria degli Aborigeni.

Queste frasi furono scritte circa 2.000 anni or sono da uno storico greco di nome Dionisio la cui città di origine era Alicarnasso. Egli visse nel I° secolo a.C. nel periodo in cui Roma da repubblica divenne impero, parlava e scriveva in lingua greca, e di lui c’è rimasta una “Storia di Roma Arcaica”, libri unici ed importanti nel loro genere. Egli parlando di Tiora ripeté ciò che aveva scritto, in un’opera ora perduta, lo storico reatino Marco Terenzio Varrone il quale era vissuto circa 50 anni prima.
……..Nella stessa opera un’altra città di nome Orvinio viene posta alla distanza di 230 stadi da Rieti su una via che prima di raggiungerla attraversava le città di Tribula, Suesbula, Suna e Mefula.

Orvinio, quaranta stadi da Mefula, città illustre e grande quant’altra mai in questa regione. Si possono vedere le fondamenta delle mura, alcune tombe di stile molto arcaico ed i recinti con più sepolture che si estendono su tumuli molto alti. Vi si trova anche un Tempio di Atena, edificato sulla sommità.

Ora, la descrizione effettuata da Dionisio si adatta molto bene alla situazione del moderno Corvaro sia per la distanza da Rieti di circa una cinquantina di Km. (uno stadio greco corrisponde a circa 210 m. odierni: 230 stadi sono circa 49 Km. Attuali) sia per la descrizione dei tumuli che ricalca esattamente la situazione attuale soprattutto dopo le ultime scoperte archeologiche.
Nella zona di Corvaro e nei su poi immediati dintorni sono stati individuati circa una quindicina di tumuli sepolcrali di cui almeno uno pare risulti essere il più grande tumulo d’Europa. Ora, il nome Corvaro si adatta benissimo al termine antico di Orvinio e forse l’antico tempio di Atena citato dalla fonte potrebbe corrispondere alla rocca del Corvaro, ora in rovina, situata sulla sommità. Inoltre Orvinio era una delle città più grandi in questa regione ed oggi Corvaro è il paese più grande dell’attuale Cicolano.
Ora a me sembra che possa prendersi in considerazione, in attesa di prove più sicure, questa tesi, supportata ulteriormente da una epigrafe che recitava nel seguente modo:

C. CLOELIUS. L. F. CLA. CORVINUS. VESTINAE. HLENAE. CONIUGI.
BENEMERENTI.

Questa lapide venne pubblicata dal Martelli che disse di averla osservata in un antico sepolcro rinvenuto tra Corvaro e S.Anatolia. Certo che Martelli spesso di cose se ne inventava e certo che da altri archeologi (soprattutto Theodor Mommsen) non venne mai preso sul serio! Sembra che per supportare le proprie tesi egli arrivasse a creare lapidi false per poi pubblicarle nella sua opera! Comunque è molto probabile che il territorio di Corsaro, fino almeno al Collepizzuto, appartenesse al territorio di Orvinio e se ciò è vero ne vengono a seguire delle supposizioni contrarie rispetto alla tesi che asserisce che Tiora Mantiene si trovasse nei pressi degli attuali paesi di S. Anatolia o Cartore.
Tiora Mantiene viene citata nella stessa opera di Dionisio. Egli scriveva:

Ancora a partire da Rieti, per chi procede lungo la via Latina, dopo 30 stadi si trova Vazia e, dopo 300, TIORA, della Mantiene….poi….a 24 stadi da questa città si trovava la città che ha il nomadi LISTA, la madre patria degli Aborigeni……

E allora se Tiora corrispondesse all’attuale paese di S. Anatolia, Dionisio avrebbe dovuto citarla subito dopo aver citato Orvinio (Corvaro) mentre invece la via che da Rieti portava ad Orvinio, e che passava per le città di Tribula, Suesbula, Suna e Mefula, era diversa da quella che portava a Tiora e che passava per le città di Vazia, Tiora e Lista. Ora secondo me è impossibile che contemporaneamente Orvinio possa corrispondere a Corvaro e Tiora a S. Anatolia o Cartore poiché le strade per giungere nelle due città erano diverse mentre nella realtà la strada che arriva a Corvaro e S. Anatolia (la via Cicolana) attualmente è una sola! Ebbene, siccome io credo che la tesi di Orvinio quale primitiva città di Corvaro sia molto attendibile mi sembra improbabile l’altra di Tiora a S. Anatolia.
La via Calatina era la strada che dall’antica Reate portava verso il mar Adriatico.
Se essa corrispondesse alla via Latina di Dionisio, come asseriscono alcuni, e stando vicino a Rieti un paesino di nome Vazia in quella direzione, mi sembra non assurdo supporre che forse la Tiora Mantiene delle fonti si trovasse in tutt’altra zona, forse nei pressi di Amiterno visto che lì vi è un paesino nel Comune di Pizzoli di nome Teora o forse nei pressi di Cascia che si trova a circa 70 Km. da Rieti.

I dubbi sono moltissimi ed io ritengo che per almeno altri trecento anni essi non si scioglieranno.