01 aprile 2011

La cappella Cervelli


ORVINIO, LE CAPPELLANIE NELLA CHIESA DI SANTA MARIA DEI RACCOMANDATI
di Pietro Terenzi

La chiesa di Santa Maria dei Raccomandati, insieme all’annesso convento, fu costruita nella seconda metà del secolo XVI e donata ai frati conventuali di san Francesco: “I padri conventuali di San Francesco riferiscono la di lui origine fino all’anno 1582, nell’anno 1653 fu da Innocenzo X soppresso, e poi ad istanza della Comunità congiunta di assegnamento di rendite reintegrato, come ora si trova”. Il giuspatronato era molto diffuso secoli fa; ebbe origine già nell’alto medioevo e , come afferma il Frangipane :” come manifestazione della gratitudine della Chiesa verso i suoi benefattori e l’elemento caratteristico è quello della “presentazione”, il diritto cioè di una o più persone di presentare un sacerdote all’autorità affinché questa, con la “institutio”, lo nomini all’ufficio”. Lo Jus patronatus, quindi, era un diritto concesso su un altare o su una cappella di una chiesa ad una famiglia: tecnicamente era il diritto di proteggere nel senso di mantenere, e difatti era concesso a chi si faceva carico di dotare il bene stesso, ed era legato, in numerosi casi, a posizioni di poteri apicali di n
obili. Sovente, però, nasceva come diritto di lasciti, in questo caso poteva essere un borghese ad esercitare un diritto. Questo fino al 1917 perché successivamente i giuspatronati sono stati limitati, ed i Codex Jurie canonici hanno proibito di costituire per il futuro qualsiasi patronato. Nella chiesa di Santa Maria dei Raccomandati ci sono diverse cappelle soggette al giuspatronato. Vediamole di seguito.

La cappella Cervelli
La cappella Cervelli si trova a sinistra della navata unica, ed ha impresso in gesso, all’apice del
grande arcone, l’emblema araldico di famiglia del tutto simile a quello scolpito su pietra ed esposto sopra all’ingresso del civico 18 di corso
Vincenzo Manenti ad Orvinio. Famiglia non nobile, ma fra le più ragguardevoli del paese se sulle pareti di destra e sinistra della cappella sono raffigurati membri della famiglia Cervelli, uomini e donne. Sulla parete di sinistra, un folto gruppo di figure femminili, probabilmente le donne della famiglia Cervelli, in vivaci costumi locali minutamente descritti e mostrate in ordine decrescente di generazione: prima la madre con la figlia più piccola, poi quelle maggiori e, per ultima, una bambina la cui cuffietta lascia scoperta l’attaccatura dei capelli. Sulla parete di fronte, inginocchiato in preghiera , è raffigurato un Cervelli (il committente) di fronte ai due santi san Rocco e san Sebastiano ritenuti soccorritori dopo la pestilenza. A fianco compaiono i santi Carlo e Giacomo racchiusi in una cornice. Questa sembrerebbe un aggiunta estranea alla progettazione iniziale laddove sarebbero dovuti comparire i figli maschi della famiglia Cervelli. La scelta dei due santi forse è un omaggio ai duchi Muti che, nel frattempo subentrarono nel possesso del feudo di Canemorto, e costruirono, sempre a Orvinio, la chiesa di san Giacomo. La cappella è dedicata a Santa Lucia. Diversi membri della famiglia Cervelli sono citati come priori delle locali Confraternite e risultano molto spesso partecipanti, come consiglieri, al governo municipale.. Oltre a ciò, ancora oggi risultano proprietari di molti terreni agricoli ed in particolare quelli posizionati nelle vicinanze della fattoria agricola (vaccheria) appartenente al castello di Orvinio; e non è un caso se ancora oggi, un discendente dei Cervelli è proprietario di una cantina proprio sopra il percorso sotterraneo che ha rappresentato, nel tempo, l’uscita segreta del castello. Sotto il grande arcone, fino al secolo scorso, la cappella era fornita di una balaustra in legno costruita, come al solito, da una sequenza di elementi portanti verticali poggiati su uno zoccolo, sempre di legno e unito da una cornice. Al centro uno spazio dove avrebbe dovuto aprirsi un cancelletto.